L’Osservatorio sulla Criminalità Organizzata dell’Università degli Studi di Milano è il luogo di intersezione delle attività di ricerca, insegnamento e promozione culturale in corso da anni presso la Facoltà di Scienze Politiche, Economiche e Sociali sui grandi temi della legalità. E’ un Centro di ricerca coordinato, con funzioni di impulso e di scambio, nato nel 2013 dalla collaborazione del Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche e del Dipartimento di Studi Internazionali, Giuridici e Storico-Politici dell’Università degli Studi di Milano.
L’Osservatorio svolge progetti di ricerca su bandi, erogazioni liberali, o su commesse pubbliche e private, e segue progetti di formazione e alta formazione pubblici e privati. Si segnalano in particolare i tre “Rapporti sulle regioni del Nord” svolti per la Presidenza della Commissione Parlamentare di Inchiesta sul fenomeno mafioso e le ricerche sull’educazione alla legalità e all’antimafia nella scuola italiana.
L’Osservatorio si propone dunque come centro di irradiazione di studi e di impegno scientifico-civile, puntando in particolare a costruire un articolato rapporto con studiosi e ricercatori italiani e stranieri, a valorizzare i giovani studiosi, seguendoli anche nei loro percorsi extra-accademici, e a promuovere lo sviluppo di una larga comunità scientifica. In tal senso esprime un inconfondibile tratto di originalità rispetto ad altre esperienze di Osservatori o di Centri di ricerca.
Dal 2015 è nata la “Rivista di Studi e Ricerche sulla Criminalità Organizzata” che rappresenta un nuovo passo sul cammino che l’Università degli Studi di Milano ha intrapreso per la costruzione di un campo disciplinare specifico dedicato al fenomeno mafioso. All’origine di questa scelta sta la convinzione che la conoscenza sia una vera e propria “forza produttiva” nel contrasto del fenomeno mafioso, e che sia una risorsa (irrinunciabile per la democrazia italiana) che l’Università deve concorrere a generare e rigenerare, accogliendo e interpretando le istanze e le sensibilità che giungono dalle nuove generazioni. L’ambizione scientifica è di contribuire alla formazione di una disciplina “interdisciplinare e multidisciplinare”, alla riscoperta della funzione e dell’energia del sapere accademico, alla valorizzazione dei giovani talenti.