Osservatorio sullacriminalità
organizzata

Logo Università di Milano

L’associazione RESTA (Rete Ecologia Salute Territorio e Antimafia) organizza in collaborazione con Sara Manisera, giornalista di FADA e Thomas Aureliani, ricercatore del Dipartimento di Studi Internazionali, Giuridici e Storico-politici dell’Università di Milano e collaboratore di CROSS, il convegno sociale “Crimini, danni e lotte ambientali: storie e voci dal Vallo di Diano” il 4 e il 5 novembre 2023 presso Sala Consilina (SA).

l convegno si propone di stimolare il dibattito pubblico e la coscienza civile su temi come la legalità, l’ambiente e la salute, con l’obiettivo di sensibilizzare e coinvolgere la politica, le istituzioni, l’economia, la società civile organizzata e i cittadini e le cittadine del Vallo di Diano. Il Convegno è “sociale” perché alla volontà di stimolare un sapere scientifico sulle questioni richiamate si unisce la necessità di coinvolgere gli attori sociali presenti sul territorio, anch’essi portatori di saperi, esperienze e conoscenze utili per contrastare fenomeni di degrado e criminalità ambientale.

L’evento è pensato come un’occasione in cui giornalisti, accademici, membri di associazioni, attivisti/e, cittadini/e, istituzioni locali e nazionali si confrontano e discutono su tre moduli tematici:

  1. Criminalità ambientale e mafie nel Vallo di Diano
  2. Danni ambientali e conseguenze sulla salute
  3. Movimenti e le lotte per la difesa dell’ambiente e del territorio

Sono anche organizzati incontri e laboratori nel pomeriggio in cui saranno coinvolti attivisti e attiviste, la cittadinanza ma anche le scuole superiori del territorio.

Il programma completo su: https://restavallodidiano.it/

Il convegno si inserisce tra le attività e gli strumenti di interventi promossi nel contesto del progetto CAMBIAMO (Criminalità organizzata, ambiente, azione e mobilitazione civile) che vede impegnato il dott. Thomas Aureliani con la supervisione scientifica della prof.ssa Monica Massari.

Oltre all’approfondimento di alcuni contesti territoriali caratterizzati da degrado ambientale e crimini come lo smaltimento e il traffico di rifiuti, il progetto mira anche a dare risalto alle esperienze di mobilitazione civile sui temi riguardanti la lotta ai crimini ambientali e all’illegalità attraverso diversi strumenti.

Grazie alla partnership con l’associazione Libera, Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, il progetto si pone infatti l’obiettivo di costruire percorsi di sensibilizzazione e monitoraggio civico sui temi della criminalità ambientale e di rafforzare il network tra attori della società civile e del terzo settore, amministrazioni locali, istituzioni e mondo della ricerca con il fine di elaborare – a partire dai risultati di ricerca prodotti – pratiche innovative, efficaci e replicabili nell’ambito della prevenzione, sensibilizzazione e contrasto alle ecomafie e ai crimini ambientali così come la co-progettazione di strumenti di intervento (es. creazione di osservatori a livello locale, provinciale e/o regionale; Ideazione di laboratori; coinvolgimento degli istituti d’istruzione; l’organizzazione di convegni e conferenze)

Il progetto vuole anche favorire e alimentare un dibattito pubblico sugli effetti e sui costi della criminalità ambientale attraverso una prospettiva volta ad avvicinare il più possibile gli obiettivi scientifici di conoscenza e diffusione del sapere alle esigenze delle comunità e degli individui colpiti dai crimini ambientali. Obiettivo è dunque quello di favorire un processo di co-produzione della conoscenza che coinvolga direttamente i soggetti della ricerca, prevalentemente attivisti e vittime dei crimini ambientali, secondo la metodologia prevista dalla ricerca-azione e dalla ricerca partecipativa, una modalità d’indagine democratica dove il ricercatore collabora con i soggetti coinvolti per trovare la soluzione a problemi rilevanti

CROSS ricerca, insegnamento, promozione culturale dal 2013

Altri articoli

Scarica la rivista