Questo Terzo Rapporto compie un passaggio di campo rispetto a quello precedente. A essere oggetto dell’attenzione dei ricercatori sono sempre le attività e gli interessi economici delle principali organizzazioni mafiose italiane, e sempre nell’arco dell’ultimo quinquennio. Tuttavia si passa dalle attività formalmente legali a quelle per definizione illegali, che per loro natura possono cioè essere svolte solo violando il codice penale. Viene dunque studiato il grande e diversificato campo di azione costituito dal traffico di stupefacenti, dalle estorsioni, dall’usura, dalla contraffazione, dal gioco d’azzardo illegale. E dal caporalato. Si tratta di un intreccio di attività nel loro insieme più tradizionali e storiche rispetto a quelle prese in considerazione nel Secondo Rapporto, il quale ha indicato ripetutamente settori di ingresso e sviluppo delle organizzazioni criminali nuovi o relativamente nuovi, dallo smaltimento di rifiuti alla sanità, fino allo sport.