Il Primo Rapporto Trimestrale scritto da questo gruppo di ricerca per la Presidenza della Commissione parlamentare antimafia si è occupato della presenza delle organizzazioni mafiose nel nord Italia, con particolare riferimento alla sua densità, alle sue forme prevalenti e alla sua distribuzione territoriale sulla base dei dati offerti dal periodo 2009-2014. Questo Secondo Rapporto, privilegiando lo stesso periodo, si occupa invece di censire e inquadrare le principali attività economiche svolte da tali organizzazioni nelle regioni settentrionali, nelle quali si è convenuto di ricomprendere nuovamente, per i motivi già spiegati, anche l’Emilia Romagna.
Si cercherà dunque di costruire una mappa ragionata dei settori economici in cui le organizzazioni mafiose operano e investono, con la fondamentale avvertenza che ci si riferirà qui alle sole attività formalmente legali, ossia a quelle attività che possono essere svolte totalmente nel perimetro della legalità da normali soggetti imprenditoriali. Di fatto, come si vedrà, il ricorso all’illegalità resta però anche in questo caso un’arma competitiva decisiva nelle mani delle organizzazioni mafiose. L’analisi delle attività per definizione illegali (traffico di stupefacenti o di armi, sfruttamento della prostituzione, usura, contraffazione ecc.) verrà invece svolta nel prossimo Rapporto.